THE DEAD MAN IN L.A. “Notte al Neon” è l’ultimo estratto dall’Ep della rock band romana che affronta un delicato tema sociale

Una tematica sociale affrontata in un brano essenzialmente rock, la cui linea di basso ne costituisce l’ossatura. 

In radio dal 24 giugno

 

“Notte al Neon” è la quinta traccia dell’EP “Allineamento Caotico”, uscito ad ottobre 2021, ed è forse il brano più immediato del disco. Le parti strumentali della strofa e del ritornello erano “in cantiere” già da prima che il progetto The Dead Man in L.A. nascesse.

«La spina dorsale del pezzo è sicuramente la linea di basso la quale è stata anche il punto di partenza e che, a differenza degli altri brani dell’EP che hanno visto il basso evolversi e cambiare un bel po’, non ha subito particolari variazioni. L’idea di base era comunque (anche all’inizio) di avere delle chitarre molto rumorose, dissonanti e spesso sovrastanti, ma al contempo che lasciassero respiro al basso. Insieme a queste chitarre, di matrice noise-rock, ci sarebbero dovute essere delle linee di chitarra “gonfie” di riverbero mischiato alla distorsione, cosa che infatti è poi stata mantenuta. Si è poi arrivati alla struttura definitiva con l’aggiunta delle altre parti (il finale) e del testo in italiano.» Francesco Favre Ippoliti fondatore della band.

L’argomento principale del testo di questo brano è il gioco d’azzardo: ne vengono decantati i momenti in cui viene praticato con estrema ed a volte “paradossale” sufficienza, il prima e il dopo, per finire ad esaltare gli aspetti talvolta irreali e surreali che spesso accompagnano le “notti al neon”. Nel ritornello si allude al “non aver più nulla da perdere”, intendendo ciò come una mera presa di posizione interiore ed enfatizzando come questa condizione talvolta possa trasformarsi in una sorta di punto di forza.

«The Dead Man In L.A. – nome ispirato al racconto “El Muerto” dell’autore argentino Jorge Luis Borges – è un progetto “artistico-musicale” in quanto non è stato concepito per scendere troppo a compromessi con il mainstream ma per dirigersi, dal punto di vista compositivo, verso un genere di musica alternativo che sia il più possibile svincolato dalle tendenze contemporanee. Questo non vuol dire che non ci siano punti di riferimento o influenze musicali ben precise, riferimenti a band o artisti noti, ma che, fondamentalmente, queste siano viste come un punto di partenza e non un punto di arrivo. Alla base di questo approccio c’è sicuramente l’intento di evitare di direzionare la musica ed in particolare i testi verso gli aspetti a volte scontati della realtà (scelta che oggi sembra spesso obbligata) bensì esaltarne gli aspetti più irreali con metodi anche visionari per creare una sorta di distacco dalla realtà stessa, cercando, in quest’ottica, di attrarre l’ascoltatore. A tal scopo il progetto intende dar peso anche a tutte le altre forme d’arte, a partire dalla letteratura che, come abbiamo visto, è stata il punto di partenza nella scelta del nome.» Francesco Favre Ippoliti

 

Autoproduzione

Radiodate: 24 giugno 2022

 

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BIO

Il nome del progetto si ispira al racconto “El Muerto” dell’autore argentino Jorge Luis Borges, pensando di trasportare il racconto originale (ambientato in Sud America intorno al 1891, tra Argentina e Uruguay) ai giorni nostri, scegliendo come nuova ambientazione la città di Los Angeles. Questa storia “alternativa” tenta di spingere la morale del racconto ad uno “step successivo” che ben si adatta ai giorni nostri. Fondatore di questo progetto è Francesco Favre Ippoliti compositore per la band romana Marylebone che dal 2003 ha prodotto 4 album passando dalle sonorità più analogiche dei primi lavori a sonorità più elettroniche di stampo industrial-rock. Nel 2020, Francesco Favre Ippoliti ottiene un Master in Ingegneria del Suono e dello Spettacolo, presso l’Università di Roma Tor Vergata. Successivamente, decide di produrre il nuovo materiale che aveva “in cantiere”, fondando il nuovo progetto The Dead Man in L.A., con lo scopo di tornare alle sonorità analogiche dei primi tempi soprattutto per evitare la centralizzazione dell’utilizzo dei laptop sul palco durante i live, tipico delle ultime performance con i Marylebone. Daniele Carbonelli (Trio dei Benestanti) e Alberto Croce (Black Rainbows), rispettivamente bassista e batterista, entrano nel progetto, mentre Francesco Favre Ippoliti realizza le linee di chitarra e di voce. Il 10 Marzo 2021 pubblicano il primo singolo. Il brano, autoprodotto, si intitola “Il Giorno di Polvere” che fonde sonorità tipiche del rock e del metal, in soluzioni che si muovono dal noise-rock allo stoner-rock psichedelico, tipico della west-coast americana. Viene accolto con recensioni positive da parte di critici musicali. I nuovi brani prodotti dalla band fanno parte di un EP di 5 pezzi che si intitola “Allineamento Caotico” registrato in Italia (presso i Forward Studios, Undercurrent Recording Studio, Polo Sound Recording Studio e Nologo Studio) mentre il missaggio e il master viene eseguito negli Stati Uniti ad opera di Jack Shirley (Atomic Garden East Studio, Oakland, CA), con la collaborazione di Fabio Sforza (FSHB Studios – Holy Barbarian, Bolzano). Esce il 22 ottobre mentre alla band si aggiungono Renato Volpe (chitarra) e Daniele Sequi (chitarra). Il 24 giugno esce l’ultimo dei singoli estratti dall’EP, “Notte al Neon”. 

 

fonte: www.laltoparlante.it