È in radio “Manaleak” il singolo d’esordio di Melanya, disponibile in digitale (Crisler Music Publishing /Believe), brano contaminato ed eccentrico che cerca di far emergere i sogni che si hanno, individuando gli strumenti per poterli realizzare.
Il brano si incentra sulla lotta con noi stessi. Spesso non siamo bravi ad essere forti quando è necessario esserlo. Troppe volte abbiamo paura. Questa è una canzone che vede protagoniste diverse figure con una personalità importante, figure che per lo più appartengono al mondo della fantasia, che crediamo debba rimanere intatta anche in età adulta.
«Ho scelto di interpretare questo brano, che ho scritto con mio fratello Mattia e con Valerio Liboni, perché è nato un po’ da solo e io credo che quando le cose nascono in questo modo sono sicuramente quelle più giuste – racconta Melanya – infatti rappresenta tutte le parti di me. La parte fragile, la parte forte, la parte sognatrice. Credo rispecchi ogni persona. Ognuno di noi ha caratteristiche che lottano tra di loro e cercano di venir fuori nel momento più opportuno. Il brano è il terreno di scontro, il ring e la persona che devi affrontare sei tu.»
Qui il video: https://youtu.be/ZU0RTvturaM
«Il video è stato realizzato a Bracciano in un bosco e in un teatro, regia di Matteo Montagna, e rispecchia completamente le nostre personalità – prosegue Melanya – ciò che lega ogni personaggio del video è un trono. Il trono rimane sempre lo stesso. Ma se vuoi essere chi vuoi essere basta schioccare le dita. Abbiamo cercato di rappresentare personaggi forti che ci hanno dato, a noi in primis, la forza di combattere tutte le insicurezze che, da esseri umani, si hanno quando ci si mette a nudo. Ed è proprio questo il senso ultimo della canzone. Ogni personaggio ha il suo costume e la sua personalità; ma ha anche dei nemici. Qual è il nemico più forte che possiamo incontrare? Noi stessi. Quella voce interiore che ti sussurra “non ce la farai” o “non sei abbastanza”. Purtroppo oggi la società in cui viviamo non aiuta a non sentirsi così. Troppi stereotipi, troppi canoni estetici che pensiamo di dover seguire; questa canzone è un invito a tirare fuori la nostra vera personalità e a non permettere a nessuno, neanche a noi stessi, di farci sentire così. Non sono presente solo io nel video ma ci sono anche quattro fantastici ballerini Gonzalo Martinez Jose Alberto, Ramon Acosta Johnny Michael, Campana Duvergel Carlos Miguel e Solorzano Mesa David su coreografie di Ramon Acosta Jhoonys Ivan, che mi hanno accompagnata nella riscoperta delle mie diverse personalità. Devo dire che è andato tutto benissimo durante le riprese ma il fatto di aver rotto (non appositamente) quasi tutti gli oggetti di scena nel momento preciso in cui non ci servivano più è stata la cosa più strana. Se fossero caduti qualche minuto prima sarebbe stato problematico girare alcune scene.»
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