Dopo mezzo milione di streams, Ganassa dà voce alla melodia della Gen Z con “Anice”

È uno dei cantautori più ironici, graffianti, dissacranti e al tempo stesso sensibili e poetici della scena italiana e dopo aver collezionato più di 500.000 streams con i brani “PERCHÉ NO?”, “KATAFRATTO” e “Giacomo Giacomo”, Ganassa torna nei digital store con “Anice” (PaKo Music Records/Believe Digital), il suo nuovo singolo che si distingue come un inno alla vita, all’amore e alle sue complessità.

Una fresca brezza di originalità e profondità che mescola sapientemente umorismo, introspezione ed un’acuta osservazione della realtà, e che nell’abilità iconografica del suo autore, colora su una produzione attualissima dai tratti indie-pop – curata da Alejandro Zannoni e Francesco De Rosa – un quadro sonoro in cui le parole ballano su un dancefloor emotivo alla ricerca di una soluzione, di una via di fuga da un presente che stenta a soddisfare. Un dialogo diretto con i propri desideri più intimi, in cui Ganassa dipinge pennellate di realismo e speranza, facendosi portavoce di sentimenti universali.

Nel crescendo musicale e lirico di “Anice”, il cantautore milanese cattura immediatamente l’attenzione dell’ascoltatore, dimostrando una maturità artistica notevole e una straordinaria capacità di esprimere emozioni complesse con naturalezza e immediatezza. La frase chiave «Voglio morire giovane, il più tardi possibile», cantata con un tocco di malizia, cela in sé un significato molto profondo. Queste parole fluiscono da una meditazione sulla transitorietà dell’esistenza e sul desiderio bruciante di sfruttarne ogni respiro come fosse l’ultimo anelito; una riflessione sulla fugacità della vita e sulla sete di viverla appieno che cattura l’essenza di una generazione che sfida il tempo, una generazione affamata di vita ma consapevole della sua labilità.

Ogni passaggio del testo esprime eccellentemente la scrittura evocativa di Ganassa: dal «ti bacio però scotti, ma non sei la mia tazza di tè» che unisce una metafora passionale al celebre modo di dire britannico “It’s not my cup of tea” per esprimere incompatibilità emotiva e mancata connessione – rappresentando egregiamente come le relazioni possano essere complicate e contrastanti -, sino alla dualità poetica e quasi malinconica del ritornello – «ma queste notti, andiamo insieme a farci rubare i colori, tu sei bella pure in bianco e nero» – che simboleggia l’idea di perdere una parte di sé stessi o della propria energia in un rapporto di coppia, l’artista trasforma ogni strofa in un affresco di vita quotidiana, invitandoci a riflettere sul nostro percorso, sui nostri sogni e sul significato dell’amore.

Le sue parole risuonano con forza, e nel verso apparentemente ironico e leggero «nelle coppie di brutti c’è più amore che tra Kim e Kanye West», si evince una capacità di guardare oltre le apparenze degna di nota, una celebrazione dell’autenticità e della profondità dei sentimenti reali che supera la caducità di quelli idealizzati e superficiali molto spesso idolatrati dai media.

Le metafore audaci diventano per Ganassa il miglior veicolo del suo messaggio, quello in cui l’amore si veste di verità senza filtri, sfidando le convenzioni sociali e le aspettative.

Questo brano è un viaggio attraverso sentimenti contrastanti, dove la malinconia si incontra con la speranza, e l’amarezza con la dolcezza, proprio come il gusto distintivo da cui prende il nome. “Anice” è un invito a guardarsi dentro per scoprire la bellezza nascosta anche nelle esperienze più dolorose, un manifesto di vita che grazie al talento autorale e interpretativo di Ganassa converte i pensieri scomodi in un dipinto allegro, un talento che lo contraddistingue come uno degli artisti più intriganti ed emblematici del panorama musicale italiano.

In “Anice”, Ganassa non solo svela il suo cuore artistico riconfermando la sua abilità di intersecare l’ironia con la sensibilità incapsulandole in una produzione musicale d’avanguardia, ma ci conduce in un cammino emotivo che riflette la sua continua evoluzione come cantautore. Con questo singolo, emerge non solo come un narratore di storie ma anche come un esploratore delle sfaccettature dei sentimenti umani. Attraverso le sue liriche penetranti e la musica evocativa, “Anice” si configura come un brano imperdibile per chiunque apprezzi la musica che va oltre il semplice intrattenimento, diventando un’esperienza che arricchisce l’anima e rimane impressa nella mente e nel cuore. È una finestra sul mondo interiore del suo autore, un mondo in cui ogni ascoltatore può trovare echi della propria vita. Un’esperienza unica che intreccia musica, poesia e realtà in un modo unico, un percorso di introspezione e scoperta che ci invita a cogliere e ad assaporare tutti i gusti della vita.

L’artista presenterà il brano sul prestigioso palco del Circolo Arci Bellezza di Milano (Via Giovanni Bellezza, 16/A) il prossimo 16 Dicembre alle ore 21.00. Info e biglietti disponibili a questo link.