“Missing You” è un brano che fonde elettronica e pop in modo molto particolare. Come hai lavorato alla produzione per ottenere questo equilibrio?
È stato un processo in cui ho sperimentato molto e cercato a lungo per trovare l’ispirazione giusta.
Il tuo percorso musicale parte dal rock e arriva all’elettronica. Cosa ti ha spinto a questa trasformazione sonora?
Principalmente perché la mia band si è sciolta e mi sono ritrovato da solo, ma allo stesso tempo sentivo il bisogno di creare, di suonare. Poi ho scoperto la DAW Ableton e ho capito che potevo produrre musica direttamente dal PC; è stato come entrare in un’altra epoca. Grazie ad Ableton, mi sono anche interfacciato con generi diversi rispetto a quelli a cui ero abituato, ampliando così le mie possibilità creative.
Nella scena elettronica di oggi, quanto è importante riuscire a raccontare emozioni profonde attraverso il suono?
È un mix di fattori. Raccontare emozioni attraverso il suono è importante, soprattutto nella scena elettronica, ma la fama del DJ/producer/cantante gioca un ruolo fondamentale. La loro reputazione può influire su come la musica viene percepita emotivamente, quindi l’impatto emotivo dipende sia dalla musica stessa che dal contesto in cui viene presentata.
Quali strumenti e tecniche hai utilizzato per dare a “Missing You” quel senso di malinconia ma anche di energia?
Sicuramente i giri di accordi molto malinconici sono un elemento centrale nelle mie canzoni. Ci sono sempre accordi che evocano tristezza, arricchiti da melodie che legano un accordo all’altro in modo altrettanto malinconico. Per l’energia, invece, mi affido a bassi potenti e a una cassa dritta, che dà un impatto deciso e incisivo.
Se dovessi immaginare “Missing You” suonato in un set dal vivo, quale sarebbe il contesto ideale?
Immagino “Missing You” perfetta a metà live set, per caricare la folla prima di passare a brani più potenti e pesanti, oppure come chiusura, con il pubblico che balla e canta il ritornello a squarciagola. Stavo anche pensando di fare un remix più techno di “Missing You”, per renderla accessibile anche a chi magari non ascolta normalmente la mia musica. Chissà, potrebbe funzionare!