I Quivers, di Melbourne, Australia, sono una band underground catartica jangle pop da abbastanza tempo ormai da far storcere le orecchie a Pitchfork, NPR e R.E.M., ma è con un nuovo 7” prima del loro primo tour negli Stati Uniti che finalmente pubblicano il pipistrelli da una grotta e i segreti dalla bottiglia. Entrambe le canzoni vedono Bella Quinlan prendere la voce solista per la prima volta da quando la band ha completamente rivisitato Out of Time dei REM (approvato dalla band stessa con emoji di fuoco). Il lato A è un nuovo originale, “If Only”, e il lato B è una cover del mercuriale di Lucinda Williams “I Just Wanted To See You So Bad”.
Tutti i migliori 45 giri rallentano il tempo e ti chiedono di ballare, quindi “If Only” è sia più cupo che ballabile di quanto potrebbe mai essere il secondo album Golden Doubt (Ba Da Bing, 2021). Mentre il basso e la batteria bruciano e le chitarre arpeggiate si disperdono, Bella canta del desiderio di qualcuno nel momento sbagliato. Se solo potessi farti amare me, prima di trasferirti all’estero, che cosa incasinata da volere, l’amore dovrebbe essere. La canzone è tutto se solo, spinge e tira, una canzone incasinata da altre canzoni sull’amore. Bella dice “è stato bello fare un 7″ che è una canzone pop ma molto confusa, in cui ogni riga va avanti e indietro tra sentimenti diversi – più come l’amore è nella realtà”. Non lasciare che entri nei tuoi polmoni, canta mentre la canzone lascia entrare troppo nei suoi polmoni e tira fuori più chitarre e loop di nastri. Durante la registrazione di “If Only” la band ha cercato di immaginare “di essere a un festival prima di Joan Jett, The Motels e The Breeders e tutto va tranquillo e Quivers deve solo offrire qualcosa”.
La registrazione di “If Only” è in una direzione più minimale per Quivers, registrata in sessioni per un prossimo terzo album a Melbourne/Naarm sempre con il produttore Matt Redlich (The Paper Kites, Ball Park Music). La batterista Holly dice: “Una volta che abbiamo trovato una tasca insieme su questa canzone, volevamo che fosse una canzone breve che sembrasse lunga e grande, in cui più spazio lasci più diventa grande. Sembrava davvero giusto cantare insieme a Bella, sentirla cantare lasciando che il romanticismo marcisse tutto mentre suonava così in qualcuno.