Lost on the Metro con il nuovo singolo Provenance

Per la cantante Jilly Morey, scrivere poesie è spesso un modo per analizzare i traumi infantili derivanti dal divorzio dei suoi genitori, dal bullismo e dalla conseguente depressione, tutte cose che al giorno d’oggi verrebbero trattate senza stigma nella consulenza. Allora, cercare aiuto semplicemente non era qualcosa che un tipico GenX avrebbe fatto, quindi da adolescente, scrivere è diventato il suo sfogo.

In gran parte della sua poesia, da cui estrae i testi per la sua band di St. Louis Lost on the Metro, Morey affronta temi oscuri e complicati in modo sano e catartico. Ogni canzone suona come se tenesse nelle mani tese un’emozione diversa; un ritrovato pensiero più oscuro; i suoi sentimenti più temporali. Scrivere è il suo modo di fabbricare un antidoto al modo più represso e represso in cui è stata cresciuta, e ogni canzone del nuovo album della band afferma sempre di più che è salutare e importante avere e sentire quei pensieri oscuri.

Formatasi con il marito David, la band di Morey Lost on the Metro è facile da collegare e coinvolgente da ascoltare, grazie in gran parte alla chitarra scintillante, alla voce focosa e al modo in cui i due si intrecciano. Il nuovo singolo Provenance, che in origine era una poesia di quattro pagine, è stato tratto dai temi della morte, della famiglia e della comunità durante la pandemia. Musicalmente, Provenance presenta voci slanciate e chitarre slide urlanti in un’impresa alt-country, ma sotto la superficie la canzone combatte la disillusione e la delusione con un rinnovato ottimismo vivace.