“Freddie” è il nuovo singolo del duo più irriverente del rap italiano Fainest feat. Saimon, una strobosfera sul dancefloor delle emozioni

Le suggestioni audio-visive dei Fainest, il duo rap più irriverente della scena italiana, tornano a far breccia nelle playlist e nei più ambiti palinsesti delle emittenti nazionali con “Freddie” (Puff Records/Thaurus), il loro nuovo singolo in feat. con Saimon.

Reduci dal successo di “Sgt. Pepper”, ultima release di una gavetta costellata di successi iniziata nel 2013, Blade e Dily scaldano l’inverno con un pezzo capace di fondere incantate sonorità ipnotiche a travolgenti ritmi funky, andando a chiudere l’anno con un’energica ventata di positive-vibes che segna anche l’epilogo dell’iconico capitolo “FunkFainest”.

Una vera e propria esplosione di suoni innescata da un’atmosfera sognante e ludica al contempo, in grado di trasportare istantaneamente gli ascotlatori in un universo parallelo ove magnetismo e seduzione viaggiano all’unisono e si intrecciano al forte desiderio di libertà, sapientemente reso in musica dai riff di chitarra di Domenico Cambareri e dalle sfumature timbriche, calde e avvolgenti, della voce di Saimon nei ritornelli.

Con un chiaro e voluto omaggio ad uno dei più emblematici ed influenti frontman della produzione musicale di tutti i tempi, “Freddie” è una strobosfera sul dancefloor delle emozioni, un faro guida che indica la rotta verso un trampolino sensoriale da cui tuffarsi a capofitto nell’oceano del ritmo del cuore, accantonando, anche solo per un istante, lo stress, i problemi le responsabilità che affollano insistentemente il tram tram quotidiano di ciascuno di noi.

«Un brano audace – dichiarano i due artisti – con una ritmica straordinaria e coinvolgente che lascia tutto all’immaginazione di chi lo ascolta. Un locale in riva al mare, dove tutti si scatenano in pista. Questo è Freddie, il nostro capitolo conclusivo del filone funky dei Fainest che, con un chiaro riferimento al grande Freddie Mercury, ci auguriamo possa portare a tutti una sferzata di leggerezza».

Rime incisive e punchlines pungenti si susseguono in un mix di ironia, fantascienza e realismo – «a lavoro un po’ triste un po’ schiava, ti ho vista giù in pista eri al Copacabana; la notte trasforma una rosa in katana, Johnny Cage e Kitana» -, stilema su cui si articola tutta la discografia di questi due ragazzi che, dalla provincia di Milano, in quasi 10 anni di attività hanno divertito, conquistato e fatto ballare tutta la Penisola.

Prodotto dall’immancabile e ineccepibile tocco di MasterMaind, “Freddie” è la naturale risoluzione di un concept-project, ma al contempo, proprio come l’istrionico ed indimenticabile leader dei Queen, un porto sicuro in cui rifugiarsi per tornare a sentirsi liberi di essere se stessi.